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Balor, quarantatreesimo giorno dall'inizio della quarta era.
Praxis si stava chiedendo se fosse possibile sognare per un essere fatto di pura energia elementale... Eppure ció che aveva appena vissuto ricordava i racconti sentiti dai prigionieri umani, racconti di orribili incubi notturni, urla nel buio in notti piovose, mostri incontrollabili con la ragione che comparivano durante il riposo dei guerrieri, oppure racconti di fate, di donne bellissime in mondi stracolmi di colori, o vicende tanto fantasiose quanto improbabili. Ma un elementale cose del genere non le sognava, al massimo ne era protagonista. Tuttavia due ore prima si era afflosciato su di una collina, come fosse scarico, e aveva avuto una visione (no, non era la Zolletta*, per fortuna). Praxis aveva visto un enorme campo di battaglia dove erano schierati gli eserciti delle ombre e quelli umani. Si trattava senza dubbio di qualcosa di grosso, anzi di enorme, vista la quantità di eroi in campo, da una parte e dall'altra. Sembrava ci fossero addirittura tutti. Da Boris, arrivato per primo, passando per Darkclaw, i maghi, i suoi fratelli elementali e gli hunters. Laggiù in fondo vedeva anche Rothem e Jericho e dietro un albero un po'in disparte Moonstalker, ma sapeva che al lupo non piaceva stare in bella vista. C'erano proprio tutti. E la cosa più folle era che non stavano combattendo. I volti preoccupati trasparivano anche dai rogues a volto coperto e pure dagli elementali senza volto. Tutti gli eroi stavano parlando del più grosso cataclisma successo a Balor negli ultimi tempi. "È successo anche a me", raccontava Ter Adun, "è stato orribile" incalzava Serena,
"Io non sono nemmeno riuscita ad entrare" Dissero in coro Gwenneth e Amber. E poi risero. Incrociarono i diti mignoli e dissero "flock" all'unisono ridendo di nuovo. "Bastaa" ruggí Logan. "Il mondo sta per finire e voi vi comportate come due bambine" "scusaci" "si. Scusa" "se non altro non l'avete detto assieme" ridacchió Vess fra le bende. Ma il tempo degli scherzi era già finito. Con voce tonante, da sopra la collina si udí Loest "Guardate:succede di nuovo" annunció il mago. Tutti sollevarono lo sguardo. All'orizzonte era comparso un rettangolo che pareva di un colore indefinito tra il muschio e l'antracite, con su scolpite in argento le parole "Failed to connect to the game server". Tutti apparvero seccati, ma anche in qualche misura rincuorati "Forza ragazzi, almeno questa volta non ci ha tagliati fuori del tutto con quella storia del logged out" disse Victor. "Si, certo..." disse Bloodfang. "...ma io non voglio questa vita da cani" aggiunse Eladwen guardandolo. Tutti (chissá come) raggelarono alla battuta, ma il primo a sghignazzare fu proprio il grosso wulven, sciogliendo la tensione e rispondendo a tono alla maga "Andiamo, frigida, per stasera abbiamo fatto abbastanza, manca solo che mi installi android sull'iphone...". Praxis si scosse sulla collina e iniziò a chiedersi se fosse possibile sognare per un essere fatto di pura energia elementale...
Note:
*Zolletta: Irene Fornaciari figlia di Adelmo in arte Zucchero. N.d.A.
Edited by paxvobiscum - 12/2/2016, 23:35
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Catenzo.
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Ahahahah grande Pax episodio avvincente e molto calzante! . -
Dienece!.
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Tanta roba 👏🏻👏🏻👏🏻 . -
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Ahahah lo sapevo di Zolletta! Stanotte spero di non sognare come praxis... . -
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Dipende da cosa mangi, cosa bevi cosa fumi e cosa guardi... . -
indastria.
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Grande pax, ieri sera ho rivisto Ralph Spaccatutto e quest'episodio cade proprio a fagiolo! . -
massidato.
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Grande pax!!!! Alle 5 di mattina è tutto molto più bello
massidato. -
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Balor, quarantanovesimo giorno della quarta era.
Praxix si era appena svegliato e il suo corpo era fradicio. Di sudore. Aveva ancora fatto lo stesso sogno. Se fino a qualche giorno prima si era chiesto se mai sarebbe stato possibile per lui sognare, adesso non gli servivano altre prove. Stava facendo sempre lo stesso incubo.
Aveva invidiato gli umani per i loro sogni, pieni di donne e di colori, e aveva sperato tanto di riuscire a sognare la bella Elementalis.
Sognarla, solo sognarla. Ne aveva parlato tanto con il suo analista, prima di rinunciare a sentirsi normale e smettere qualsiasi tipo di supporto psicologico. Perché aveva scoperto di avere un sentimento per Elementalis
Elementalis era l'unica che non lo trattava come un mostro.
A volte odiava tutto il mondo ... e odiava se stesso ... e il suo corpo, così diverso da quello bellissimo degli altri Elementali.
Perché era capitato proprio a lui !
Zaladar lo disprezzava, e se avesse saputo del suo sentimento verso Elementalis non avrebbe esitato un istante a distruggerlo.
Ma il motivo per cui aveva deciso di nascondere, di ignorare, di cancellare quel sentimento non era la paura del potente Zaladar, ma il terrore di scoprire che Elementalis aveva solo pietà di lui, il terrore di essere rifiutato, scartato ...
No, questo mai! Non avrebbe mai sopportato di essere scartato! Egli era PRAXIX !
E un po' per volta era riuscito a smettere di pensare a lei. E aveva accettato l'idea di essere un figlio del male, un essere perfido che si divertiva a prendersi gioco degli altri eroi sottraendo loro le gocce di sangue ad una ad una, fino a godere nel vederli morire esangui. E il suo divertimento raggiungeva l'apice se, nel combattimento, l'eroe avversario poteva coltivare l'illusione di stare in vantaggio: bastava allora ricorrere alle magie degli Elementali e lui, da moribondo, tornava nel pieno delle sue forze.
Insomma, aveva trovato un suo equilibrio.
Ma ecco arrivare adesso questo incubo che lo gettava in crisi e lo faceva addirittura pensare, a momenti, di dover ricorrere nuovamente ad un supporto psicologico. Cacciò il pensiero con rabbia. No! Questa volta non sarebbe stato lui a soffrire, a rinunciare: egli era PRAXIX !
Cosa significavano quei sogni in cui invece che come un mostruoso eroe veniva trattato come un giocattolo? Come una carta di un gioco che neanche funzionava per bene.
E come lo chiamavano ... Praxis ...
NO!
Egli era PRAXIX !
Al pensiero dell'umiliazione e del dolore che provava quando, nel'incubo, qualcuno cercava di cancellare in quella odiosa maniera la sua identità si mise a colpire con gli artigli il tavolo di legno che aveva di fronte, e continuò finchè al centro dello stesso tavolo non fu ben visibile una X gigantesca.
Con la memoria tornava il dolore di quando percepiva la vergogna dei suoi bellissimi genitori per quel figlio così mostruoso.
E ripeté a se stesso, con gli occhi iniettati di sangue: "Io sono PRAXIX.". -
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Ahahahah... grande invernofreddo! La sottotrama psicologica con le turbe fa proprio serie tv! . -
RNG ScoP.
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ma ragazzi queste cose sono da mettere sul .com!!!
Anche in italiano chissenefrega, chi vuole leggerle passa da google translate, tanto in un modo o nell'altro si capisce!.
Sogni elementalifanfic all'incrocio fra due mondi |
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